Santuario di Maria Santissima dei Miracoli Castel Rigone

Indice articoli

Introduzione

1.1 IL MIRACOLO TRA STORIA E LEGGENDA

Questo edificio è un santuario perché è stato eretto nel luogo dove si sono verificati “multa ac diversa et stupenda signa et miracula” che dal latino tradotto in italiano significa molte manifestazioni e miracoli diversi e stupendi.

Al suo interno è custodita una immagine sacra, oggetto di venerazione.

Nel corso dei tempi le narrazioni di questi fatti hanno subito alterazioni ed abbellimenti in relazione all’entusiasmo o alla fede del narratore.

Tuttavia esistono documenti disponibili sia di origine laica (come alcune cronache dell'epoca e un atto pubblico del 1494), sia di origine ecclesiastica ( bolle papali e altro) di questi eventi soprannaturali quali guarigioni miracolose e grazie ricevute.

All’epoca la Chiesa cattolica non si era ancora dotata di una procedura per accertare e distinguere i veri miracoli dalle suggestioni.

Questo è il racconto:

Poco fuori le mura del borgo e non lontano dal Santuario è presente ancora il pozzo pubblico

scavato per gli usi domestici nel 1367.

Si racconta che nel 1490 la giovane domestica del parroco don Mariotto. si recava presso tale pozzo per attingervi l’acqua.

Le cronache vogliono che quella giovane, che si chiamava Marietta, abbia visto una bella signora uscire da un folto roveto cresciuto nell'adiacenze del pozzo, all’incrocio di due strade.

Tale “signora” le avrebbe chiesto di riferire in paese il suo desiderio di vedere innalzata in quel punto una piccola cappella.

La povera Marietta venne presa per visionaria.

L'apparizione si sarebbe ripetuta più volte finché la ”Signora” manifestò la sua vera natura agli increduli abitanti mandando a casa la fanciulla con la brocca rovesciata sulla testa, ma ancora piena d'acqua (era forse il 25 Aprile).

Quale non fu la meraviglia degli abitanti del Castello quando si accorsero che la brocca era piena d'acqua! Molti gridarono subito al miracolo!

Allora la gente del paese corse a tagliare gli spini scoprendo che nascondevano i resti di un vecchio muro diroccato sul quale si trovava un affresco con l'immagine della Vergine che venne descritto in documenti del 1724. con un “ sembiante non meno Maestoso che Amabile e con in braccio il suo dolcissimo figlio..... coronata di stelle ...con due Serafini ...”;

In poco tempo la notizia si diffuse rapidamente nei territori vicini e molta gente accorse per venerare, per chiedere grazia e protezione alla Sacra Immagine, vicino alla quale era apparsa la Madonna. Si racconta che si verificarono anche guarigioni miracolose.

Negli anni a seguire questi eventi hanno richiamato numerosi fedeli in pellegrinaggio per far visita all’immagine miracolosa.

Mediante le loro offerte è stata possibile la costruzione del Santuario.

La fama di questi miracoli raggiunse anche la città di Perugia, che ricorse alla Madonna di Castel Rigone per la liberazione dalla peste, che serpeggiava nei dintorni in quel tempo.

1I Priori di Perugia accompagnarono la preghiera con una generosa offerta per contribuire alle spese per costruire la cappella.

Più tardi si pensò che la costruzione di una cappella non fosse abbastanza adeguata alla particolarità dell’evento e si decise di erigere una chiesa o, meglio ancora, un Santuario.

Lo Stato Pontificio non finanziò direttamente la costruzione del Santuario, ma la rese possibile con una politica di autorizzazioni e concessioni per la realizzazione di iniziative che favorissero le offerte. Fu istituita una Confraternita laicale Maria Santissima dei Miracoli provvista di grande autonomia nella raccolta e gestione del denaro e delle opere di edificazione.

Studi recenti mostrano che per la costruzione del Santuario fu determinante anche l’apporto dei notabili del luogo, che legarono la costruzione della chiesa alle possibili ricadute finanziarie, derivanti da pellegrinaggi od altre cerimonie legate al culto della Vergine collegate al Santuario stesso.

Quindi possiamo dire che questa chiesa è stata voluta e costruita così bella con le offerte di fedeli e dei notabili locali.

1.1.1 APPROFONDIMENTO : CRONOLOGIA DELLA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO

Nel 1494 Papa Alessandro VI autorizzò la costruzione di un edificio più consono della cappella concedendo alle autorità religiose locali ampia facoltà di disporre dell’impiego delle elemosine che ivi si offrono, viste le testimonianze di miracoli e grazie.

Il Santuario venne iniziato quello stesso anno, il 1494.

Nel 1531 Papa Clemente VII, autorizzò la costruzione del campanile ed elargì numerosi benefici tra cui l’indulgenza plenaria a chi avesse visitato il Santuario il giorno della Natività della Madonna e si fosse confessato in tempo debito, per favorire il sollecito compimento del Santuario.

Nel 1532 i lavori terminarono.

Nel 1534 il Santissimo venne trasferito per la celebrazione delle sacre funzioni.dalla chiesa parrocchiale (luogo preposto per norma canonica) al Santuario, più grande e più degno.

 


1.2 DESCRIZIONE DELL’ESTERNO DEL SANTUARIO

Questo edificio dedicato alla Madonna è il più grande monumento rinascimentale del comprensorio del Trasimeno.

Lo esamineremo con i vari elementi che lo compongono, sia dal punto di vista architettonico rinascimentale, che dal punto di vista della simbologia cristiana.

Il simbolismo religioso, per le sue caratteristiche di semplicità, immediatezza e universalità, è stato sempre molto importante per facilitare la comprensione e la diffusione dei concetti chiave della religione.

Ricordiamo che la comunità cristiana delle origini si riuniva in modo quasi clandestino in luoghi privati e non sapeva leggere

Ignoto è il nome del progettista del Santuario.

Oggi si è propensi ad attribuirlo ad un artista forse influenzato dal senese Francesco di Giorgio Martini, che in quel periodo stava portando a termine il monumentale tempio di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio presso Cortona, tempio al quale il nostro si ricollega stilisticamente.

L’edificio fu innalzato in modo da inserire nel transetto sinistro il muro con il dipinto della Vergine che allatta il Figlio Divino.

La chiesa è orientata con l’abside verso Est in modo che, secondo la simbologia cristiana, il cammino del fedele vada verso oriente, dove sorge la luce poiché Dio è la luce.

Inoltre la Croce di Cristo sul Monte Calvario fu eretta a ovest, pertanto un fedele in Sua adorazione deve rivolgersi a Est.

La facciata principale guarda il paese ed è divisa in due zone da una cornicione coperto di tegole

molto aggettante che insieme al basamento fasciano l'intera mole spezzando e impreziosendo la semplicità dell'insieme.

Eleganti lesene rudentate sormontate da bei capitelli, tutti di diverso disegno, sorreggono il robusto timpano e incorniciano gli angoli.

2Interessante ed elegante elemento di abbellimento è anche la modanatura sotto il piano di gronda, simile a quella del cornicione già citato.

Snelle, eleganti e raffinate bifore ornano le pareti laterali.

La parte decorativa esterna, come quella interna, è opera di valenti maestri scalpellini lombardi. Nel Rinascimento vengono ripresi gli ordini architettonici classici per sostituire il fantastico, che era presente nel gotico, con criteri compositivi basati sulla razionalità, su regole matematiche ed un perfetto equilibrio compositivo.

Il portale anteriore si deve ad un allievo di Michelangelo: Domenico Bertini di Settignano, soprannominato Topolino.

La sua piccola corporatura, da cui gli deriva il soprannome, gli rendeva difficile scolpire il duro marmo e si dovette accontentare spesso di pietre più tenere quali la pietra serena.

Bertini scolpì nel 1512 i bassorilievi e le statue a tutto tondo della Lunetta con la Madonna e il bambino, San Bartolomeo e Sant'Agostino a cui erano dedicate le altre due Chiese preesistenti.

Il tutto è racchiuso in un bordo a festone di elementi naturali, purtroppo molto rovinato.

Secondo la simbologia cristiana la porta è il simbolo del passaggio dal mondo profano a quello sacro. La porta stessa è un riassunto di tutto il tempio, presentandosi come una nicchia a base rettangolare, sormontata dall’arco della lunetta e ripetendo molto semplicemente la pianta della chiesa: navata e abside.

Quasi ad alleggerire la facciata nel riquadro superiore c’è un magnifico rosone strombato adorno di angeli che fanno centro verso Dio Padre.

Il rosone, secondo la simbologia cristiana, è in stretta relazione sia con il cerchio che è simbolo di Dio poiché è, come "linea infinita", senza inizio e senza fine e, sia con la ruota, simbolo di eternità. Il rosone è una ruota a raggi che simboleggia il dominio di Cristo sulla Terra.

I raggi della ruota sono l’emanazione della luce divina.

Il rosone è come un insegna sopra la porta.

Tutta la chiesa è costruita in pietra serena, una pietra arenaria di colore grigio e locale dell'Umbria e della Toscana, utilizzata in 'architettura e in parte anche nella scultura.